Lavori usuranti e gravosi quali sono le differenze

Lavori usuranti e gravosi quali sono le differenze

Lavori usuranti e gravosi

La normativa italiana identifica due diverse tipologie di lavoratori per le quali sono da tempo attive facilitazioni che permettono una uscita anticipata dal lavoro.

L’istituzione dell’APE, l’antico pensionistico, ha portato all’individuazione di nuove categorie professionali destinate all’ingresso anticipato nella pensione.

Categorie che successivamente sono state rimodulate dalle diverse leggi di stabilità e decreti ministeriali. Ma cosa prevede il quadro pensionistico allo stato attuale? Le principali novità riguardano soprattutto i lavori usuranti e i lavori gravosi. In questo articolo invece avevamo parlato dei lavori per donne.

Lavori usuranti vs. lavori gravosi: le differenze

Anche se vengono erroneamente utilizzati come termini intercambiabili, in realtà c’è una grande differenza tra lavori usuranti e gravosi. Pur trattandosi di lavori particolarmente faticosi, la legge li distingue in due diverse categorie.

Ai fini della pensione è fondamentale capire la differenza tra lavori usuranti e lavori gravosi poiché, a seconda dell’appartenenza all’una o all’altra categoria c’è la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione.

Lavori usuranti: quali sono?

È l’articolo 1 del dlgs 67/2011 a definire nel dettaglio i lavori usuranti. Per poter usufruire delle agevolazioni previste per i lavori usuranti la legge stabilisce che debbano essere svolti per almeno 7 anni negli ultimi 10 o in metà della vita lavorativa.

Ecco cosa include il quadro normativo:

  • lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
  • lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.
  • lavoratori notturni a turni e/o per l’intero anno; (I requisiti temporali variano con l’innalzarsi dell’anticipo richiesto).
  • addetti alla cosiddetta “linea catena”;
  • conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Lavori gravosi: quali sono?

Ai fini dell’accesso all’APE sociale 2022, la legge legge 232/2016 (la finanziaria 2017) identifica ben 15 categorie professionali da far rientrare nei cosiddetti lavoro gravosi.

Anche in questo caso sono previsti determinati requisiti per poter accedere all’anticipo pensionistico: il lavoro gravoso deve essere stato svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 o comunque per almeno 7 anni negli ultimi 10.

Eccoli di seguito:

  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • addetti spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;

Anticipo pensionistico: cosa prevede l’APE sociale

Come prima accennato, ad entrambe le categorie spetta di diritto la possibilità di anticipare la pensione.

Sia gli appartenenti ai lavori gravosi che quelli che rientrano nei lavori usuranti possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età, a condizione che siano stati versati almeno 30 anni di contributi.

Per i lavori gravosi sono previste altre due agevolazioni

  • Si può accedere all’APE sociale al compimento dei 63 anni, a fronte di 36 anni di contributi;
  • Se si è anche dei lavoratori precoci, è possibile accedere all’APE sociale a prescindere dall’età con 41 anni di contributi. È la cosiddetta Quota 41.

Per i lavoratori usuranti è stata invece formulata la cosiddetta Quota 97,6. L’agevolazione favorisce i lavoratori dipendenti, che possono accedere alla pensione a 61 anni e 7 mesi di età a fronte di 35 anni di contributi. Gli autonomi possono invece accedere all’APE sociale con Quota 98,6: in questo caso l’età minima è di 62 anni e 7 mesi.